È appena entrata in vigore la patente per l’edilizia, ma di cosa si tratta esattamente? Facciamo subito il punto della situazione.
Da ieri, 1° ottobre 2024, è entrata ufficialmente in vigore la “patente a punti” per l’edilizia, uno strumento introdotto per migliorare la sicurezza nei cantieri e ridurre il numero di infortuni sul lavoro. Questa misura, prevista dal Decreto-legge n. 19/2024, si applica a tutte le aziende e lavoratori autonomi del settore, con l’obiettivo di monitorare e tracciare gli incidenti, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro.
Patente a punti per l’edilizia: scopriamo come funziona e perché è utile per i lavoratori
La patente a punti parte con un punteggio base di 30 punti per ogni azienda o lavoratore autonomo. Questi punti possono essere incrementati in caso di assenza di incidenti o in presenza di certificazioni di sicurezza. Ma possono anche essere decurtati in caso di incidenti o violazioni delle norme di sicurezza. Se un’azienda dovesse arrivare a esaurire i punti disponibili, potrebbe essere sospesa dall’attività per un periodo di 12 mesi. Questo sistema è pensato per premiare le aziende che rispettano le regole e disincentivare comportamenti non sicuri.
La patente a punti è obbligatoria per tutte le imprese, comprese quelle individuali, che operano nel settore edile. Anche i lavoratori autonomi devono ottenerla. La richiesta va presentata all’Ispettorato del Lavoro entro il 31 ottobre 2024. Durante il mese di ottobre, è possibile inviare un’autocertificazione temporanea che dichiara il rispetto dei requisiti necessari per operare, ma entro la fine del mese la procedura dovrà essere formalmente completata nel caso si voglia continuare a lavorare nei cantieri dal 1° novembre.
Sono esonerati dall’obbligo solo coloro che si occupano di forniture o servizi di natura intellettuale, come ingegneri, architetti o geometri. La patente a punti per l’edilizia non è obbligatoria solo per le aziende italiane ma anche per quelle straniere che lavorano in Italia. Le imprese straniere devono ottenere la patente italiana, altrimenti potranno fornire una documentazione idonea rilasciata dal loro Paese, questa certificazione deve essere compatibile con la patente a punti italiana.
Per ottenere la patente, le aziende devono dimostrare il rispetto di una serie di requisiti. Bisogna essere iscritti alla Camera di Commercio, bisogna aver adempiuto agli obblighi formativi per tutti i propri lavoratori, si deve presentare il documento unico di regolarità contributiva (DURC) e anche designare un responsabile per la sicurezza in azienda.
Se un’azienda perde uno o più dei requisiti richiesti, potrebbe vedersi revocare la patente dall’Ispettorato del Lavoro. Il mancato rispetto delle regole può comportare sanzioni aggiuntive, oltre alla revoca della patente, che potrebbe tradursi nella sospensione dell’attività lavorativa.
La patente a punti è una misura innovativa che mira a tutelare i lavoratori e migliorare la sicurezza nei cantieri, riducendo così il numero di infortuni e incidenti sul lavoro.