Grande novità nel panorama economico italiano: da questo 2025 c’è un nuovo limite per i pagamenti effettuati in contanti.
Nel panorama economico italiano, il limite ai pagamenti in contanti rappresenta un pilastro per promuovere la tracciabilità delle transazioni e contrastare l’evasione fiscale.
In un contesto in cui la trasparenza è sempre più centrale, il 2025 vede confermato il tetto massimo stabilito per i pagamenti in contanti, una soglia introdotta nel 2024 e parte di un più ampio disegno normativo europeo volto a uniformare le regole tra gli Stati membri.
Dal 2025, per importi superiori ai 5.000 euro sarà obbligatorio utilizzare metodi di pagamento tracciabili come bonifici, assegni non trasferibili o carte di pagamento. Questa misura, oltre a rendere più trasparenti le operazioni economiche, punta a ridurre il rischio di evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
È importante sapere che frazionare un pagamento in tranche più piccole per aggirare il limite non è consentito. Le rateizzazioni sono ammesse solo se le singole rate non superano i 4.999,99 euro e sono scaglionate nel tempo, con almeno sette giorni di distanza tra un pagamento e l’altro. Inoltre, è possibile combinare pagamenti in contanti con strumenti tracciabili, purché la parte in contanti non superi la soglia prevista.
La normativa prevede alcune deroghe per alcune transazioni, come quelle tra privati per beni mobili di particolare valore o quelle effettuate da turisti stranieri. Ma anche queste operazioni sono soggette a rigide regolamentazioni per evitare abusi.
Chi non rispetta il tetto di 5.000 euro rischia sanzioni amministrative severe. Le multe variano da 1.000 a 50.000 euro, a seconda dell’entità dell’infrazione. Per importi superiori a 250.000 euro, la sanzione minima parte da 5.000 euro.
Se il destinatario del pagamento è un professionista o un intermediario finanziario obbligato a segnalare operazioni sospette, le multe possono oscillare tra i 3.000 e i 15.000 euro. Questo sottolinea la responsabilità non solo di chi effettua il pagamento, ma anche di chi lo riceve.
A livello europeo, la soglia massima per i pagamenti in contanti è fissata a 10.000 euro, un limite che i Paesi membri dovranno rispettare entro il 2027. Ogni Stato però ha la libertà di applicare restrizioni più rigide. In Italia, il limite di 5.000 euro è più basso rispetto ad altri Paesi come Germania o Austria, che non prevedono tetti ai pagamenti in contanti, ma è superiore ai 1.000 euro imposti da Francia e Spagna.
Questa disparità normativa evidenzia l’esigenza di un’armonizzazione a livello UE, per garantire regole uniformi che bilancino trasparenza e flessibilità. Limitare i pagamenti in contanti non è solo un deterrente contro l’illegalità, ma anche uno strumento per modernizzare il sistema economico, allineandolo agli standard europei.
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