Ci sono importanti novità per chi vuole acquistare casa e accendere un mutuo nel 2025: vediamo subito di cosa si tratta.
Il comparto dei mutui sta mostrando segnali di ripresa, grazie al recente allentamento dei tassi d’interesse deciso dalla Banca Centrale Europea (BCE).
Questo cambiamento rappresenta una buona notizia per le famiglie, che possono beneficiare di tassi più bassi e risparmi significativi sulle rate.
Ma la situazione è ben diversa per le imprese, che continuano a incontrare difficoltà nell’accesso al credito, un problema aggravato da una crescita economica ancora debole e da un contesto finanziario globale instabile.
Siamo in una fase di transizione verso tassi più bassi. Ma questo scenario è complicato a causa comunque dell’inflazione e da un panorama economico mondiale incerto.
Nei primi giorni di gennaio, l’indice Irs a 10 anni, spesso utilizzato come riferimento per i mutui a tasso fisso, è salito al 2,5%, rispetto al 2,23% di fine 2024. Si attende di vedere se questo aumento si stabilizzerà o se ci saranno nuove oscillazioni.
Nonostante queste incertezze, i mutui per l’acquisto di abitazioni mostrano segnali di ripresa. A dicembre 2024, il tasso medio per i nuovi mutui è sceso al 3,10%, in calo rispetto al 3,23% di novembre e al 4,42% registrato a dicembre 2023.
Secondo l’ABI, negli ultimi sei mesi del 2024 i prestiti per l’acquisto di case sono aumentati di 4,4 miliardi di euro (+1%), passando da 420,8 miliardi a 425,2 miliardi.
Anche il credito al consumo ha registrato un incremento, salendo di 2,9 miliardi (+2,4%) da 123 a 125,9 miliardi. Ma i prestiti personali – non legati a finalità specifiche – hanno subito un calo del 3,3%, scendendo da 120,5 miliardi a 116,5 miliardi.
Il quadro per le imprese è meno positivo. I finanziamenti a lungo termine (oltre 5 anni) sono diminuiti di 15,4 miliardi (-4,9%), scendendo da 313,9 miliardi a 298,5 miliardi.
Anche i prestiti a breve termine (fino a un anno) hanno registrato una contrazione di 2 miliardi (-1,5%). Solo i finanziamenti di durata intermedia (1-5 anni) hanno mostrato un lieve aumento di 2,3 miliardi (+1,5%). Complessivamente, i prestiti alle imprese sono calati di 15,1 miliardi (-2,5%), passando da 612,6 miliardi a 597,4 miliardi.
Le rate dei mutui standard a tasso variabile hanno registrato una riduzione importante nel 2024. Da gennaio a dicembre, una rata media è passata da 748 euro a 682 euro, con un risparmio di 66 euro.
Gli analisti prevedono che la BCE possa ridurre i tassi ulteriormente nel 2025, favorendo una diminuzione delle rate fino a 600 euro entro dicembre.
Anche i mutui a tasso fisso mostrano miglioramenti. Le rilevazioni di Facile.it indicano che il Tan per i tassi fissi è sceso al 2,49%, con una rata media di 564 euro. Nonostante il calo dei tassi variabili, il fisso rimane più conveniente, con una differenza di circa 70 euro tra le rate iniziali.
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