Incredibile la tratta che percorre, per cinque volte a settimana, un Boeing di una nota compagnia: è l’unico in volo per ore e ore.
Viaggiare in aereo significa spesso condividere il cielo con centinaia di altri aerei che si vedono sfrecciare fuori dagli oblò, ma esiste una rotta in cui, per ore, non c’è nessun altro in volo nelle vicinanze. È quella del volo QF28 della compagnia australiana Qantas, che collega Santiago del Cile a Sydney.

Si tratta di un viaggio di oltre 11.000 chilometri che dura circa 13 ore e mezza, attraversando il vasto Oceano Pacifico meridionale. Durante gran parte del tragitto, il Boeing 787 Dreamliner vola completamente isolato, con nessun altro aereo nel raggio di migliaia di chilometri.
Da Santiago del Cile a Sydney: un volo davvero solitario
Il volo QF28 decolla regolarmente dall’aeroporto internazionale di Santiago del Cile e si dirige verso l’Australia. A seconda delle condizioni atmosferiche, può seguire un percorso più diretto oppure avvicinarsi all’Antartide prima di risalire verso Sydney.

Ma ciò che rende davvero particolare questa rotta è il fatto che, per almeno nove ore consecutive, è l’unico velivolo in volo in quella porzione remota di cielo. Se si consulta Flightradar24, una piattaforma di monitoraggio aereo in tempo reale, è possibile vedere il QF28 a metà del tragitto, completamente isolato nel Pacifico. Il primo aereo più vicino si trova spesso in Nuova Zelanda, a oltre 3.900 chilometri di distanza.
La prospettiva dei piloti
I comandanti che operano questo volo descrivono l’esperienza come più monotona che impegnativa. Il tragitto è generalmente privo di imprevisti, a parte qualche turbolenza occasionale.
«Non succede nulla di particolarmente insolito durante il volo, a parte qualche scossa dovuta ai venti», ha raccontato un pilota di Qantas. Le comunicazioni radio con i centri di controllo del traffico aereo sono ridotte al minimo, tanto che, per rompere il silenzio, i controllori ogni tanto chiamano per assicurarsi che l’equipaggio non si sia addormentato.
Nonostante l’isolamento, il volo è costantemente monitorato da due centri di controllo aereo. Il primo è la FIR dell’Isola di Pasqua, che gestisce il traffico aereo in un’area di quasi 20 milioni di chilometri quadrati, coprendo anche parte dell’Antartide.
Il secondo è la FIR Auckland Oceanic West, che controlla un’area ancora più vasta, pari a oltre 23 milioni di chilometri quadrati, estendendosi a ovest della Nuova Zelanda.
È sicuro un volo così isolato?
La sicurezza è garantita dalla certificazione ETOPS 330, che consente ai Boeing 787 di volare fino a 5 ore e mezza con un solo motore in caso di emergenza. Questo significa che, anche se un problema tecnico si verificasse a metà del Pacifico, l’aereo sarebbe in grado di raggiungere un aeroporto sicuro senza difficoltà.