Una nuova figura professionale è appena nata, si tratta dell’assistente infermiere: scopriamo tutto sulla formazione e sulla retribuzione.
È stato recentemente introdotto un nuovo ruolo nella sanità pubblica e privata: l’assistente infermiere. La decisione arriva grazie all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni, che ha dato il via libera a questa figura intermedia tra infermiere e operatore sociosanitario (OSS). L’assistente infermiere nasce con l’obiettivo di supportare gli infermieri.
Il compito principale dell’assistente infermiere sarà quello di collaborare con gli infermieri nella gestione dei pazienti, oltre a svolgere le mansioni tipiche dell’OSS. Questa figura, infatti, è destinata a svolgere una parte delle attività sanitarie, agevolando l’organizzazione e migliorando l’efficienza all’interno dei reparti ospedalieri o delle strutture sanitarie private. Questo nuovo ruolo è pensato per rispondere alla crescente necessità di un’assistenza sanitaria più organizzata, data l’aumentata domanda di servizi medici.
L’assistente infermiere sarà un vero e proprio “ponte” tra infermieri e OSS, lavorando a stretto contatto con entrambi per assicurare che le cure e i trattamenti necessari vengano eseguiti con precisione e tempestività. Per poter accedere a questo nuovo ruolo, i requisiti sono piuttosto specifici. Chiunque voglia intraprendere questa carriera dovrà essere in possesso della qualifica di operatore sociosanitario (OSS), oltre ad aver conseguito un diploma di scuola superiore o un titolo equivalente ottenuto all’estero. Bisogna anche aver accumulato un’esperienza lavorativa minima di due anni come OSS.
Però è prevista una via d’accesso anche per coloro che non possiedono il diploma quinquennale. Gli OSS che hanno maturato almeno cinque anni di esperienza lavorativa negli ultimi otto anni potranno accedere al corso attraverso un modulo teorico propedeutico aggiuntivo, di almeno 100 ore, finalizzato a colmare eventuali lacune nella propria preparazione.
Il percorso formativo per diventare assistente infermiere avrà una durata complessiva di almeno 500 ore, suddivise tra teoria, tirocinio e esercitazioni pratiche. La durata del corso potrà variare da 6 a 12 mesi, a seconda delle esigenze dell’istituto di formazione.
Se il percorso di studi e le qualifiche sono abbastanza chiari, è sul tema della retribuzione che nascono delle perplessità. C’è ancora incertezza e preoccupazione da parte dei sindacati. Infatti, una delle questioni sollevate riguarda il possibile squilibrio tra le retribuzioni degli assistenti infermieri nel pubblico rispetto a quelle degli infermieri che lavorano nel settore privato, dove gli stipendi sono notoriamente più bassi. Questo potrebbe creare una disparità che non soddisfa pienamente i professionisti del settore.
L’introduzione dell’assistente infermiere rappresenta un importante passo avanti nella sanità italiana e nella risposta ai bisogni di una popolazione sempre più anziana e con necessità sanitarie complesse. Rimangono aperti alcuni interrogativi su come verrà gestito il nuovo ruolo, soprattutto dal punto di vista delle condizioni lavorative e delle retribuzioni.
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