Scopriamo insieme le superstizioni più diffuse tra i marinai e gli amanti del mare: alcune sono davvero particolari
Il mondo della navigazione è da sempre ricco di credenze e rituali, tramandati nel tempo tra marinai e appassionati del mare. Queste usanze, spesso radicate in storie antiche e leggende, aggiungono un fascino unico alla vita a bordo, pur rivelando anche le paure e le precauzioni di chi sfida le onde.
Tra queste superstizioni, alcune riguardano oggetti, comportamenti o persino colori da evitare in barca. Vediamo subito di cosa si tratta.
Una delle superstizioni più diffuse è il divieto di portare un ombrello a bordo, considerato un segno di cattivo auspicio tra i marinai.
Questo oggetto, apparentemente innocuo, è visto come una provocazione alle forze della natura, una sorta di invito a maltempo o disgrazie.
Un altro momento importante per le credenze marinare è il varo della barca, un rituale che segna l’inizio del viaggio di un’imbarcazione. Durante questa cerimonia, rompere una bottiglia di champagne contro la prua è simbolo di buon augurio, ma attenzione: se la bottiglia non si rompe al primo colpo, la barca rischia di portare sfortuna per tutta la sua vita in mare.
Tra le superstizioni più curiose c’è quella legata al cambio del nome di una barca. Secondo la tradizione, ogni imbarcazione ha un’anima e il suo nome rappresenta un’identità unica. Cambiarlo è visto come un gesto irrispettoso, capace di attirare sventure.
Per molti marinai, cambiare il nome di una barca potrebbe confondere i marinai esperti, che potrebbero inconsapevolmente imbarcarsi su una nave dal passato oscuro. Però se il cambio di nome è inevitabile, esistono rituali per scongiurare la cattiva sorte.
Tra questi, stappare una bottiglia di vino rosso e aspergere la prua, oppure lasciare la barca senza nome per un periodo, sperando che dimentichi il suo vecchio appellativo. Alcune tradizioni suggeriscono di posizionare una moneta sotto l’albero maestro o compiere una serie di manovre in mare, simili a un serpente che si morde la coda, per “ingannare” la sfortuna.
In Francia, un cambio di nome può avvenire solo il 15 agosto, seguendo un preciso rituale, con tanto di benedizione sacerdotale (anche se il prete non deve mai salire a bordo).
Un’altra superstizione molto diffusa riguarda il venerdì come giorno nefasto per salpare. Questa credenza affonda le sue radici nella tradizione cristiana, poiché si ritiene che il venerdì sia legato ad eventi sfortunati, come la crocifissione di Cristo. Inoltre, si dice che i marinai, spesso pagati di giovedì, tornassero a bordo ubriachi il giorno seguente, aumentando così il rischio di incidenti.
Anche il colore verde è evitato in mare, soprattutto in Italia, dove è considerato di cattivo auspicio. Alcuni ritengono che il verde sia associato all’acqua marina, rendendo difficile distinguere gli abiti o gli oggetti, mentre altri collegano il colore alla muffa e all’ossidazione, simboli di deterioramento e pericolo per le navi del passato.
Fischiare a bordo è visto come un atto provocatorio verso le forze della natura. Secondo antiche credenze, il fischio potrebbe evocare tempeste o attirare il diavolo, poiché simboleggia una provocazione diretta al vento. Un marinaio che fischiava, infatti, sembrava voler “duellare” con il vento stesso, rischiando di scatenare la sua ira.
Un aereo con a borgo 171 persone è uscito fuori pista: la vicenda ha segnato…
Grandi novità per gli utenti che utilizzano Chat GPT: l'Intelligenza Artificiale di Open AI arriva…
Il Natale è sempre più vicino e gli italiani si stanno già mettendo in viaggio:…
Opportunità lavorative in Italia: Elon Musk sta assumendo. Scopriamo insieme quali sono le figure che…
Per il prossimo viaggio considera Caspeira come meta: si tratta di un antichissimo borgo italiano…
Non bisogna per forza avere una laurea per trovare un lavoro appagante e ben pagato:…