Bagaglio a mano ed eliminazione del limite dei 100 ml per i liquidi: la Commissione europea fa dietrofront. Il motivo tecnico
Per chi viaggia in modo abituale ma anche occasionale, ci sono delle novità in fatto di bagaglio a mano. Dopo anni e anni in cui ci siamo abituati ad essere forniti dei “formati viaggio” per tutto ciò che riguarda i liquidi e quindi soprattutto per i prodotti dell’igiene, il limite dei 100 ml era stato eliminato per gli aeroporti disposti di scanner di nuova generazione.
Nemmeno il tempo di abituarsi a questa nuova regola che la Commissione europea è tornata indietro sui suoi passi reintroducendo il limite sui liquidi. Ma perché? Facciamo chiarezza.
La Commissiona europea ci ripensa e reintroduce il limite dei 100 ml per il trasporto dei liquidi da inserire nel bagaglio a mano per i voli aerei. Anche gli scali dotati di detector EDS-C3, gli scanner di nuova generazione che riescono a controllare in modo veloce e dettagliato, grazie a immagini tridimensionali e ad alta risoluzione, il contenuto di ogni tipo di valigia, zaino o borsa senza doverle aprire, dovranno osservare le “vecchie” norme, le stesse che non sono mai cambiate anche per gli aeroporti che dispongono dei classici macchinari per i controlli.
Ma perché? Secondo la Commissione i nuovi sistemi non soddisfano le prestazioni richieste e dunque è necessario “riesaminare le configurazioni esistenti dei sistemi Edscb conformi allo standard C3″. Motivo questo che spinge i nuovi scanner ad essere usati solo per gli screening dei liquidi che hano un limite massimo di 100 ml come ha specificato la Commissione.
Secondo l’organo europeo si tratta solo di una “misura temporanea” per via di “problemi tecnici nel funzionamento di queste macchine” e per il momento si tornerà ad adottare le pratiche che si usavano prima della messa in funzione di queste macchine.
“La sicurezza non è negoziabile – ha specificato il direttore generale di Aci Europe, Olivier Jankovec – è in cima alle priorità per gli aeroporti europei. Pertanto, tutti gli aeroporti rispetteranno pienamente la nuova restrizione”.
Su questo dietrofront ci sono state molte polemiche e critiche. In Europa, infatti, sono tanti gli aeroporti che hanno investito negli scanner C3 per dare un servizio migliore, veloce ed efficace ai propri passeggeri e ora si trovano penalizzati. “L’acquisto di scanner C3 è in media otto volte più costoso delle macchine di screening a raggi X convenzionali, mentre i costi di manutenzione operativa sono quattro volte più alti” lamenta Aci Europe. Anche i principali scali italiani come Milano Malpensa, Linate e Roma Fiumicino hanno adottato questa nuove tecnologia e ora si vedono penalizzati.
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